Riscoprire e confermare la propria fede

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Siamo partiti da Pistoia con entusiasmo e aspettative diverse ed importanti per la vita di ciascuno di noi. Sul pullman Luciano ci informa che Padre Saverio all’ultimo momento è dovuto partire per Taranto: suo padre sta molto male e c’è bisogno della sua presenza. Ha provveduto però perchè Padre Roberto Villa, al servizio giovani del santuario, lo sostituisca. Pregheremo perciò intensamente perchè la dolce Signora della Grotta vegli su P. Saverio e i suoi genitori..
La mattina del 27 febbraio iniziamo il nostro percorso e cerco di dare qui alcune tracce delle meditazioni che P. Roberto ci ha dettato in questi giorni sul tema della fede.
Perchè proprio a Lourdes un corso di esercizi spirituali sulla fede? E’ l’anno della fede,e Lourdes è una porta della fede.
Gli esercizi sono una pausa contemplativa, che ci fa guardare nel cuore, nel vortice della nostra vita di tutti i giorni. Dobbiamo fare unità dentro di noi fra fede e vita. Ci lasceremo guidare dallo Spirito Santo....” non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.” (Mt.10.19-20) ........ “ lo Spirito viene in aiuto della vostra debolezza.... e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, perchè egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio
(Romani 8.26-27) . Il dono della fede è già in noi, con gli esercizi scopriamo le nostre ruvidezze, riscopriamo la nostra fede e dobbiamo tornare a casa con questa consapevolezza. Gli esercizi sono un metodo per accettarsi, per riconciliarsi, per contattare la vita di Gesù e ritornare ad una vita nuova. Siamo tutti diversi: io in che situazione sono qui? Dovrò riuscire a capire quali sono i frutti che lo Spirito ha messo in me. Dovrò fare silenzio per accogliere ciò che il Signore vuole dirmi: entriamo nella preghiera con un gesto di offerta a Dio della nostra vita. “Signore, ti offro la povertà della mia preghiera perchè tu mi riempia di te”. Maria ci accompagni.
La fede è una cosa di testa, di volontà, e di cuore. E’ credere a Dio che si manifesta nella nostra vita, ed è un atto di Dio, non solo nostro. E Dio ci parla continuamente dentro le vicende della nostra vita e della nostra fede, che attraversano dubbi, difficoltà, disimpegno, dolore e tanti perchè. La fede, virtù teologale, ha Dio come oggetto, e ci viene data da Lui, per mezzo dello Spirito Santo. Occorrono però la nostra fiducia e il movimento dell’intelligenza per aprire un dialogo con il Signore. E’ importante “frequentare” il Vangelo per chiedere il dono della fede. La vocazione è il secondo passo della fede.

fede


Fiducia, un’operazione umana.
Gesù è in mezzo a noi per farci scoprire i percorsi di luce e di ombra che sono presenti in noi. Paolo che sta potando l’ulivo alla Comunità Cenacolo perchè cresca meglio e dia frutti, ci suggerisce che deve esserci una potatura anche nella nostra vita: quando c’è più luce, ci accorgiamo che tutto pulito non lo è. “ Camminando si guadagna, fermandosi si perde”. Credere è un atto essenziale nella nostra vita, atto che mette fiducia nelle nostre relazioni.
Le difficoltà nel credere fanno parte del mestiere di vivere, della nostra umanità. La fede è un atto umano di libertà, e non si può essere uomini senza credere, che è vivere con e attraverso l’altro che abbiamo accanto. Non è possibile crescere senza avere fiducia. La fede non  è aderire a certe regole o principi dottrinari, ma fidarsi come si fida il bambino in braccio a sua madre.
Il matrimonio è fiducia e credere l’uno nell’altro, è un atto umano e un dono, dove l’altro è un altro nell’alterità. Cerchiamo di ri-edificare la fede come atto umano con la fiducia in un altro. Se non sappiamo avere fede in un fratello che vedo, come posso avere fede in un Dio che non vedo?
“ Non di  tutti è la fede. Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno” (2 Ts -3) E’ facile dire “ho fede”. Ma chi alimenta questa fede? Viene dall’alto e torno a pensare che è Dio che me la dà, per grazia, gratis.
Il pomeriggio lo trascorriamo con i ragazzi della Comunità e ceniamo con loro avendo noi provveduto per la cena. E’ stato bellissimo stare con loro e anche attraverso la vita che conducono, la fede che hanno, abbiamo avuto una testimonianza che ci ha fatto pensare alla “nostra” fede.
Alla ricerca del cuore smarrito. Oggi è il giorno della riconciliazione, nell’anniversario di un’ apparizione a Bernardette, quando la Madonna ha detto: “Penitenza, penitenza per i peccatori”. Viviamo anche noi in sintonia con Bernardette, la nostra continua, e a volte dolorosa, conversione.
Il mondo intorno a me cambia se io cambio. Quale sarà il giudizio storico di questo periodo che stiamo vivendo? La verità messa a tacere, l’umanità ha smarrito il suo cuore. Tante parole per dire nulla, la vacuità del cuore smarrito e solo, da cui deriva il male che genera il male. L’odio è la morte del cuore, e il risentimento è il prodotto di questo cuore indurito. Dobbiamo investire il capitale di Grazia che ci è stato donato nella confessione. Non c’è parola che è capace di costruire un mondo nuovo, di bontà e bellezza. Si sono inaridite le fonti del cuore. Voglio essere persona che osa sperare. Voglio porre la speranza nel cuore di Dio, perchè solo lì è capace di fruttificare. Come possiamo ritrovare il cuore smarrito? Accogliere le provocazioni di Dio.” Beati i misericordiosi, perchè troveranno misericordi ( miseri-cor-dare) (Mt 5,7)
Amare senza limiti è la via che porta al cuore ritrovato. Dio che ama con viscere materne, con amore e pietà, Dio che patisce con l’uomo, Dio di misericordia che ci libera dalle nostre sclerocardie, e ci rende un cuore nuovo. Sogniamo comunità che.... aperte, povere,provvisorie che..... Gesù, aiutaci a ritrovare il cuore smarrito, ad andare controcorrente. E torna: “ Chi non cammina guadagnando, indietreggia perdendo”.
Rivestirsi di Cristo – Lourdes una porta della fede.
Dio ha mandato suo figlio non per giudicare, ma per amare. Lourdes è Grazia per tutti, per ciascuno di noi. Basta aprire il cuore, e diventare poi gratitudine e gioia. Avere fede è costruire la casa sulla Roccia, perchè il nostro fondamento è Dio.
Lourdes è una porta per la fede.
Isaia dice che bisogna credere  per rimanere saldi. Per lui credere è dare un solido fondamento alla nostra fede. Se accetto  che Dio è il mio bene più grande, avrò sicurezza nei miei giorni. Abramo, davanti al dubbio, se uscire o no dalla sua terra, sceglie di andare avanti.. Nulla è impossibile a Dio.
Io sono la via, la verità e la vita. La fede è un dono, una grazia che viene dal Signore, ed è la fede che salva e guarisce, non l’acqua di Lourdes. La fede è un dono che ci viene da Dio. Chiediamo al Signore che ci faccia credere, con una fede che deve crescere continuamente. Siamo stati salvati, accogliamo in noi le virtù teologali: Fede, Speranza, Carità, che vengono da Dio.
Maria raggiunge Bernardette nella sua condizione, ragazzina fragile, malata e povera. Passo dopo passo viene condotta per mano da Maria in questo percorso. La chiesa può far passare il popolo di Dio in questa esperienza attraverso l’approfondimento e la fiducia. Croce, roccia, acqua, luce e carità sono i segni di Lourdes. La fede è questione di vita. Credere significa permettere al solo che ci farà conoscere il volto di Dio, di entrare nella nostra vita. E’ un gesto di libertà che ci permette di entrare in relazione con il “tu” di Dio. “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”. Varcare la porta della fede non è questione di tempo e di spazio, ma una questione di profondità, di guardare alla nostra vita con gli occhi di Dio. Questo deve essere un percorso che non può esaurirsi nel breve tempo degli esercizi spirituali. Contemplare significa avere radici sia in terra che in cielo. Significa cogliere con lo sguardo del cuore sia la nostra vita sia il volto di Dio, che ha un cuore di luce. La fiducia che abbiamo nei confronti dell’altro ha le sue radici nell’amore uno per l’altro, ed allora eccola gioia. Il volto della Trasfigurazione sul Tabor trasmette gioia e bellezza:come è bello, Signore.... Siamo luce, non colpa.

  1. Il sole di Dio è nelle rughe del volto, e allora si è giovani anche a cento anni.

  2.  La preghiera, che non è chiaccherare, ma è entrare in relazione con Lui, trasforma il nostro volto.

  3. Conquistare lo sguardo di Gesù, che in Simone vede solo il discepolo, e non il rinnegatore. Allenare l’occhio a vedere il bello e il buono, non il brutto e il cattivo.

  4. Ascoltatelo!” Chi ascolta Gesù è trasformato in lui. E diventiamo persone di luce.

Com’è bello, Signore, stare qui con te!” Ricordiamo che la santità non è perfezione, ma dono partecipato donato nel Battesimo e continuato  nella vita del cristiano, e che tutti siamo chiamati alla santità.
Torniamo a casa con il cuore gonfio di tutto quello che abbiamo vissuto a Lourdes, dicendo un grande grazie a Padre Roberto, che si è reso subito disponibile e ci ha guidati in questo percorso con passione e competenza, grazie ad ognuno del gruppo per la disponibilità e l’impegno e soprattutto grazie a Maria, nostra dolcissima Madre, che certamente porteremo con noi, nelle nostre case e nel nostro vissuto giornaliero.


Appunti presi da Alberta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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